Il menù di Pasqua

Celebrare la Pasqua con un pranzo tipico, è una tradizione tutta italiana!

Ogni regione ha i suoi piccoli riti, le sue tradizioni secolari, che è meraviglioso celebrare lasciandosi trasportare dai racconti degli abitanti del posto.

Oggi vi parleremo delle tradizioni abruzzesi, perché noi della Gegel nasciamo ad Ortona, e da qui siamo partiti per scoprire le meraviglie che il mondo può offrire, in fatto di cibo! Ebbene, qui in Abruzzo, la Pasqua in tavola è una cosa serissima!

La regola vuole che la tavola sia sapientemente apparecchiata e imbandita di tutto punto fin dal primo mattino. La colazione del giorno di Pasqua non è una colazione come tante altre, qui si chiama dejunì ed è di per se un pasto completo, consumato il quale si potrebbe andare avanti fino a sera.

Ma è Pasqua, e come abbiamo appena detto, ci si “impegna” seriamente per onorarla preparando una serie di pietanze che sono dei veri e propri must che si tramandano di generazione in generazione!

Il programma prevede di mettersi a tavola poco dopo le 10: a quest’ora di mezza mattina il pezzo forte è la cosiddetta “pizza”: non è un dolce, né un salato, dall’aspetto potrebbe sembrare un incrocio tra un panettone gastronomico e un panettone classico, o forse, nessuna delle due cose: è un impasto non troppo soffice e non troppo salato.

E’ un prodotto da forno tutto sommato un po’ slavato, che viene aromatizzato con anice e arricchito con l’uvetta. Qualcuno aggiunge canditi e cioccolato. Ma la versione più utilizzata resta quella tradizionale, che è anche la più semplice. Talvolta viene proposta la variante marchigiana, che è decisamente più salata, essendo a base di formaggio. Viene accompagnata da vari salumi e formaggi.

Nella colazione pasquale teramana non mancano mai le Mazzarelle, che sono particolari involtini di coratella di agnello, che viene avvolta in foglie di indivia e legati con le budelline dello stesso agnello. Le Mazzarelle o le ami o le odi, come sempre accade quando si tratta di interiora. Ma sono da provare, sono una tipicità. La tradizione prevede siano preparate in padella con il sugo di pomodoro.

Ovviamente ci sono le uova, quelle “vere”, servite sode – e quelle di cioccolata: sono guai per i bambini che le aprono prima del giorno di Pasqua! Non sia mai! Gli addetti alla rottura delle uova sono comunque i bambini, incuriositi dalla sorpresa, ma soprattutto perché a Pasqua si può mangiare più cioccolata del solito (praticamente senza limiti) senza che nessuno dica nulla!

Dopo questa “leggerissima” colazione si passa al pranzo vero e proprio. Signore e signori, “slacciate le cinture”! La tavola di Pasqua è molto diversa da quella del Natale. Niente lucine, candele, addobbi, tovaglie ricamate (quelle della dote), niente piatti di porcellana e altri fronzoli.

Tutto è più semplice e informale. Ecco perché dopo il dejunì si può (si deve?) restare direttamente a tavola e proseguire con il pranzo! Anche se, occorre dire – le abitudini stanno cambiando. Quindi ci si alza per sparecchiare e riapparecchiare (un po’ secondo lo stile “natalizio”), per gli altri invitati che arriveranno.
Come avrete capito, la Pasqua abruzzese è una festa per mangiatori professionisti. Per divoratori seriali.
È difficile arrivare affamati al pranzo dopo il dejunì, eppure questa è la regola! Comprenderete a questo punto il perché non avete mai sentito parlare di “cena di Pasqua”!

Vi proponiamo, per il vostro pranzo di Pasqua questo menù, vario, ricco e tipicamente abruzzese al 100%:

  1. UNA LUNGA SERIE di ANTIPASTI: salumi e formaggi misti, l’Agnello alla Cac’e’ove, il – o meglio – “Lu” Cif e Ciaf (pancetta saltata), Rape e fagioli, Pallottine cac’e’ove; baccalà’ fritto e saltato con i peperoni.
  2. Doppio PRIMO: Timballino alla Teramana con “crispelle” e Chitarrina con “pallottine” all’abruzzese .
  3. Un SECONDO, veramente raccomandato: l’Agnello “porchettato” alle erbe e pecorino, con un doppio contorno di Patate “al coppo” e cicorietta al peperone “secco”.
  4. Un DESSERT: La Colomba (semplice, affogata, farcita). Chiudere il pranzo seguendo il rito forse più importante: rompere le uova di cioccolato, una moltitudine di uova di cioccolato.

Come liquore, non dovrebbe mai mancare l’Aurum. Alla fine, insieme al caffè, da queste parti una Genziana risulterà molto gradita!

Non dimenticate la vostra allegria, e che la serenità vi accompagni in quel giorno santo!

E allora, buon appetito e buona Pasqua a tutti!

PS: Comunque il giorno dopo sarà “Pasquetta”! Bisognerà finire gli avanzi! I piatti del giorno prima verranno predisposti per accompagnare la classica gita fuori porta, durante la quale i piatti e le tipicità del giorno prima troveranno ulteriori estimatori, per un pic-nic all’insegna del gusto e dell’allegria!